Settembre 2010
“Il CAI di Susa e le Dolomiti del Brenta – una settimana di scalate ed escursioni””
Paesaggi da cartolina, verdi pascoli, guglie vertiginose, tramonti infuocati, accoglienti rifugi, scalate impegnative, questo ed altro ancora ci ha riservato la splendida settimana escursionistica sulle Dolomiti del Brenta trascorsa da una schiera di 52 soci, durante la quale ha potuto sbizzarrirsi praticando alpinismo ed escursionismo.
La prima tappa del nostro viaggio è stato il lago d'Iseo o Sebino, che è un bacino lacustre, situato in Lombardia in fondo alla Val Camonica.
Il viaggio è proseguito lungo la Gardesana occidentale con meta Pinzolo, dove siamo stati accolti calorosamente dal sig. Gianni Natale,gestore dell’Albergo Ferrari.
La prima giornata tra queste montagne, uniche al mondo e patrimonio naturale dell’Unesco, ci ha provocato forti emozioni nello scoprire un itinerario impegnativo sia per gli alpinisti sia per gli escursionisti toccando ben quattro rifugi (Tuchett, Brentei,, Casinei e Vallesinella) .
Il secondo giorno, sotto un cielo nuvoloso, l’itinerario é stato un giro dei Laghi superiori con partenza dalla funivia Pradalago di Madonna di Campiglio passando tra i laghi delle Malghette, Alto ed Scuro.
Il terzo giorno passando dalla Val di Non “patria delle mele” con un gran patrimonio naturalistico e percorrendo un lungo camminamento ricavato sopra il vecchio acquedotto scavato nella roccia siamo giunti al celeberrimo santuario di San Romedio, che si trova in una profonda e spettacolare forra, quella creata nel corso dei millenni dai torrenti che scendono dalle falde del Monte Roen. Il santuario è frequentato da pellegrini e turisti (circa 200.000 l’anno) ed è un luogo di pace e di conforto, a contatto con la natura incontaminata, custodito da Frati dell’Ordine di San Francesco d’Assisi.
Adeguandoci al tempo incerto, il quarto giorno è stato impegnato nella visita dell’austero e maestoso Castello Thun, che domina dall’alto la Valle di Non.
E’ l’armoniosa unione di un elegante palazzo signorile con ampi giardini e possenti fortificazioni, perfettamente restaurato dalla Provincia di Trento, che rappresenta oggi un raro esempio di residenza nobiliare arredata.
con il suo mobilio originale e le preziose raccolte d’arte.
Sulla via dei ritorno ecco sfilare davanti ai nostri occhi attenti e curiosi l’elegante Comune di Andalo, rinomata stazione sciistica scelta dalla nazionale di sci statunitense per gli allenamenti nonché luogo di ritrovo della quadra calcistica del Bologna.
Subito dopo la meravigliosa scoperta dell’atmosfera romantica del lago di Molveno e l’imponenza delle montagne del gruppo di Brenta che rendono Molveno una gemma davvero unica, punto di partenza ideale per praticare escursionismo e alpinismo sulle montagne che circondano il lago.
La val di Tovel, meta del quinto giorno, è uno dei luoghi magici del Parco Naturale Adamello Brenta, una valle straordinaria dove si trovano elementi e fenomeni naturali di grande rilevanza, di cui uno, il lago di Tovel, d’interesse mondiale.
Il lago, le cui acque limpidissime assumono incredibili tonalità di blu e di verde, nei mesi estivi, fino agli anni ’60, era soggetto ad un fenomeno di arrossamento naturale,unico al mondo per intensità di colore ed estensione, dovuto ad un’alga microscopica dal suo caratteristico colore rosso, tuttora presente nel lago ma con concentrazioni molto più basse.
Di notevole importanza ecologica sono stati gli alpeggi di Malga Tuena, Pozzol e Flavona, ancora oggi utilizzati seppure in minor misura rispetto al passato.
Il giorno dopo,sotto un sole settembrino, abbiamo affrontato la giornata più impegnativa.
Partendo dall’arrivo della funivia/seggiovia Doss Sabion, abbiamo affrontato un lungo ed accidentato percorso che ha messo a dura prova la resistenza e la capacità degli escursionisti.
Il sentiero supera i detriti ghiaiosi del Tovo Randolan e si inerpica su di una serie di gradinate rocciose ( cosiddetta Scala Santa) sino a raggiungere il rifugio con alcuni tratti mediamente impegnativi per la presenza di alcuni balzi rocciosi sotto il rifugio da superare con l'ausilio di funi metalliche.
La meta è stata il “Rifugio XII Apostoli”, il più occidentale dei rifugi del Gruppo del Brenta . Sorge a 2489 mslm sopra un dosso roccioso che domina la Val Nardis e offre un panorama superbo sulla Presanella.
In prossimità del rifugio, scavata nella roccia, vi è una cappelletta dedicata ai caduti della montagna.
La settimana si è conclusa con una breve passeggiata in Val di Genova per visitare le cascate Nardis, di incomparabile bellezza e suggestione, meta di numerose comitive.
Grazie al dinamismo ed all’impegno del Presidente Emilio Reynaud e del past Presidente Nino Allemano, il CAI di Susa ha raggiunto un’altra importante tappa del programma annuale.
Eligio Alasonatti