Sabato 27 Luglio 2013
Montagna da sempre protagonista di storia e leggende, il Rocciamelone nei secoli passati è stato considerato per lungo tempo la più alta cima delle Alpi.
Fu Bonifacio Rotario d'Asti che nel 1358, per sciogliere un voto fatto in Terra Santa,
raggiunse per primo la cima a quota 3538 metri, portando con sé un trittico bronzeo,custodito attualmente nella cattedrale di San Giusto di Susa.
Da allora si susseguirono le salite alla vetta lungo un percorso tracciato da Rotario, tanto che nel 1419 il duca Amedeo VIII di Savoia fece costruire un piccolo ricovero per pellegrini a quota 2854 m.
Nel 1895 nacque l'idea più grandiosa per il Rocciamelone: il progetto di porre sulla sommità del monte una statua dedicata alla Vergine Maria. L'opera fu realizzata grazie al contributo di oltre 130.000 bambini italiani che risposero all'appello lanciato dal settimanale "Il Rocciamelone" (in seguito "La Valsusa")di donare una moneta da due soldi (10 centesimi)per la sua costruzione, i loro nomi furono poi depositati nel piedistallo della statua,dove su una targa si legge: "I bimbi d'Italia a Maria".
Nelle giornate più terse, come è accaduto sabato, il panorama è stupendo su tutte le Alpi Occidentali: si possono ravvisare il Monviso,le Barre des Ecrins, il Monte Bianco, il Gran Paradiso e il Monte Rosa, oltre che ammirare tutta la Val di Susa fino al Monginevro, la Val Cenischia fino al Lago del Moncenisio e la valle di Viù con il ghiacciaio del Rocciamelone ed il lago di Malciaussia.
A partire dal 1999 ci ritroviamo con gli amici di Bessans, Mompantero, Novalesa e Usseglio in cima al Monte per ricordare la posa della statua della Madonna e per rinnovare i sentimenti di amicizia, simpatia e fraternità dei nostri popoli e delle nostre comunità ma anche, perché non dirlo, di fede che caratterizzano la "Festa dei 4 Comuni in Vetta".
Quest'anno inoltre, la salita al Rocciamelone, è stata inserita nel progetto del CAI di salire 150 cime per ricordare l'anniversario della nostra associazione CAI secondo il motto"La montagna unisce".
Dopo la celebrazione della Messa da parte un giovane padre cappuccino polacco (ecco il segno tangibile della Provvidenza), incontrato per caso al Rifugio Ca' d'Asti, alla quale hanno partecipato una cinquantina di persone delle varie comunità,elevando lodi alla Madonna in italiano,francese e polacco, siamo approdati a La Riposa per un aperitivo.
Accompagnati da parenti ed amici, presso il Ristorante della Posta di Novalesa, che tutti ha accolto e rifocillato, il nostro Presidente Emilio Reynaud ha scambiato i doni con i Sindaci di Novalesa, Mompantero e Bessans.
Eligio Alasonatti