Settimana di camminate, scoperte, meraviglie, risate, avventure, complicità, uniti dall'amore per la montagna che ci ha portati...al mare.
E anche all'oceano ove i coraggiosi e impavidi e
forse imprudenti si sono lanciati tra le onde.
Abbiamo tanto camminato su e giù per sentieri e scalini scavati nella terra o costruiti con la pietra,visitando tutta l'isola, gioiosi e compiaciuti di avere avuto in sorte la splendida guida austriaca innestata su isola d'Elba, ricca di comunicativa e capace di farci entrare nello spirito del paese e della gente.Lei sapeva tutto.
Un giorno siamo saliti al Pico de Areiro, la seconda vetta più alta del Isola.
Durante tutta la camminata una vista strepitosa sulle vette e sulle antiche caldere dell'isola.
Il sentiero è scolpito nelle rocce con dei tratti a scalini con sali escendi ripido fino a raggiungere l'altitudine di circa 1530 m attraversando passaggi stretti, varie gallerie. Ogni tanto qualcuno finiva nel fango ai lati del cunicolo stretto, altri uscivano alla luce del sole spegnendo la torcia inutile e mostrando bozzi di notevole dimensione in testa....
I fiori di Madeira sono famosi e la sera ci si perdeva tra le strade per caricarsi di saccheeti con radici di piante esotiche che da noi piangeranno ai primi freddi dell'autunno.
Vivere un trekking è per me vivere come a teatro, come creatura invisibile che scopre i lati a volte più nascosti e positivi...quasi sempre positivi, dei teatranti.
Scopri con gioia come la montagna rinsaldi le coppie unite...lui che sistema lo zaino a lei, lei che lo cinge con un braccio sotto lo zaino...profumo di intesa.
E come chi è solo rimanga solo, i trekking non sono una crociera per single di primo pelo....(ne avevamo alcuni non ancora bruciati da esperienze matrimoniali)...e nemmeno per i single di ritorno, disincantati e decisi a vivere la montagna e l'amicizia.
Eppure....qualche freccia è stata lanciata, qualche tentativo di corteggiamento ha sfiorato i giovani.
Siamo stati bene sempre, camminando e da fermi, sulle vette e in hotel, così confortevole, con grandi piscine al sole, e con profluvio di piatti ogni sera diversi, tentazione contro le diete, che qui tutti hanno dimenticato.
Il clou della settimana è un mio successo personale: avere trascinato nelle danze più scatenate il nostro calmo presidente Antonio, che mentre pensava di andarsene a letto col suo ginocchio malato che aveva percorso TUTTI i 18-13-20 chilometri delle escursioni fino a sette ore di cammino...veniva acchiappato dalla mia indomabile voglia di coinvolgere i timidi affinchè tirino fuori i loro talenti.
Sotto lo sguardo stupito, o perplesso, o enigmatico (avevamo anche i tipi enigmatici), dei compagni abbandonati in poltrona, Antonio è esploso in un crescendo di piroette, figure di danza inimmaginabili...protagonista assoluto della scena anche con la figlia che mi sollecitava a rinnovare la spinta appena rallentava.
E chi lo teneva più???E il povero ginocchio? -niente male!- gridava volteggiando...
E intanto altri arditi abbrancavano assurde patetiche folli francesi perse nell'alcol e nel fremito delle danze, per sollevarle e quasi lanciarle, spinte dall'estrema riconoscenza di essere state “scelte” dai “fusti” venuti dall'Italia.
Una serata esilarante, senza limiti di età e senza freni inibitori.
Ma l'ultimo a lasciare il palco, come ogni capitano la sua nave, è stato il nostro boss Antonio, ebbro di libertà!
Claudia Claretto