Domenica 06 agosto 2023
Un gruppo eterogeneo di 52 soci del CAI di Susa che rappresentano tre generazioni, (dai più piccoli Davide e Sofia di anni 10 ed Elena di anni 12 al meno giovane di 80, ahimè, Eligio e da un discreto
numero di giovani accompagnati dai loro parenti) hanno aderito ad una interessante e splendida escursione che ci ha condotti ad una delle vette al centro del gruppo del Monte Rosa.
La salita al Monte Alta Luce, panoramica vetta della Valle di Gressoney, è un grandioso itinerario d'alta montagna che senza affrontare una impegnativa difficoltà conduce ad un "3000" di grande soddisfazione. L'uso della funivia Staffal-Gabiet (2.312 m.) permette di risparmiare energie rendendo il dislivello contenuto.
Una curiosità riguarda quelle che sono le denominazioni di lingua tedesca che caratterizzano queste zone, toponimi in questa lingua in quanto nel Medioevo i Walser, una popolazione germanica proveniente dal Cantone svizzero del Vallese, colonizzando le terre intorno al Monte Rosa e creando insediamenti in Valle d’Aosta nelle valli di Gressoney e di Ayas come pure nel versante piemontese.
I Walser portarono con sé le loro tradizioni, la lingua e la cultura. Possiamo osservare la loro impronta nella particolare architettura di alcuni edifici della zona caratterizzati dalla sovrapposizione di una struttura in legno sulla sottostante parte in muratura.
Pietre, ghiacci e uomini non hanno più segreti per chi li osserva dall’Hochliecht.
La marcia inizia con una bella galoppata per un tratto camminando accanto al torrente, incrociando sulla sinistra le indicazioni per il Lago Verde e Lago Blu che si tralasciano; si prosegue lungo uno sperone roccioso, lasciando alla propria sinistra la Punta Telcio.
Incontrando un tranquillo abitante del luogo: il camoscio, si continua sul sentiero che sale ora con pendenza leggermente maggiore in un paesaggio che diviene sempre più roccioso con alcuni saliscendi su sfasciumi toccando prima i ruderi del Bivacco Passera, poi con un ultimo breve tratto giungendo il punto più alto nei pressi della caratteristica campana della cima dell’Alta Luce o Hochlicht, a 3184 m.
Il panorama del Monte Rosa è favoloso: incastonati nel ghiacciaio e ben visibili su uno sperone di roccia il Rifugio Capanna Gnifetti ed il rifugio Mantova, che sorgono sulla stessa dorsale un po’ più in alto (3.647mt.).
La cima è un sensazionale belvedere da cui è possibile ammirare il magnifico ghiacciaio del Lys ed i suoi seracchi che scendono fino alle Sorgenti del Lys, apprezzando il panorama particolarmente ampio alle nostre spalle in direzione del Gran Paradiso, verso la Valle di Gressoney e verso la nostra partenza in località Gabiet con il suo bel lago, la Piramide Vincent, i Lyskamm e il Castore. E’ ben individuabile, a ovest, il Rifugio Quintino Sella mentre sul lato orografico destro della Valle del Lys tra le altre si osserva il Corno Rosso, la Punta Straling la Cima della Compagnia e sul versante piemontese il Corno Bianco. Dopo circa 5 ore di marcia rientriamo alla telecabina che ci riporta, leggermente affaticati, al parcheggio dove abbiamo lasciato il pullman. In chiusura i nostri più sentiti ringraziamenti a Massimiliano, Barbara, Alberto e Giada Belmondo che hanno curato nei minimi particolari questa impegnativa gita, sulle orme e nel ricordo della nostra sempre compianta Presidente Aurora Adini, che dal cielo ci avrà accompagnati sorridendo.
Eligio Alasonatti